25 APRILE 2024
25-04-2024 19:40 - Carla Corsetti
La Liberazione dal fascismo è ancora attuale.
Il partito fascista non c’è più da 80 anni, ma l’ideologia che lo sorreggeva, purtroppo sopravvive.
Il partito fascista si alimentava di barbarie, portò morte e distruzione e dopo il 25 Aprile del 1945 la ricostruzione ebbe il suo apice nella Costituzione e nel riconoscimento dei Diritti.
Quell’ideologia liberticida tuttavia ha serpeggiato nelle istituzioni e nella società per questi 79 anni e il bilancio dello stato attuale ci impone una assunzione di responsabilità individuale e collettiva, perché il fascismo alberga prepotente nelle tutele abolite, nella povertà economica e nella povertà culturale.
La Costituzione antifascista aveva dichiarato il diritto al lavoro, il diritto all’uguaglianza, il diritto ad una retribuzione dignitosa, il diritto ad una casa, il diritto all’istruzione, il diritto alla salute.
Oggi le tutele sul lavoro sono state eliminate e il precariato è la condizione prevalente; avere un tetto sulla testa è un privilegio; far studiare i propri figli è diventato faticoso se non impossibile; gli ospedali sono stati chiusi e milioni di persone rinunciano a curarsi perché non ce la fanno ad accedere alla sanità privata.
La rappresentanza è lo specchio della rinuncia e le persone non credono più nelle istituzioni.
Il fascismo è l’ideologia che sta dietro a tutto questo, e dunque non è morto, ha solo cambiato volto.
Nel 2024 il 25 Aprile significa ancora celebrare la Liberazione dal fascismo.
Il partito fascista non c’è più da 80 anni, ma l’ideologia che lo sorreggeva, purtroppo sopravvive.
Il partito fascista si alimentava di barbarie, portò morte e distruzione e dopo il 25 Aprile del 1945 la ricostruzione ebbe il suo apice nella Costituzione e nel riconoscimento dei Diritti.
Quell’ideologia liberticida tuttavia ha serpeggiato nelle istituzioni e nella società per questi 79 anni e il bilancio dello stato attuale ci impone una assunzione di responsabilità individuale e collettiva, perché il fascismo alberga prepotente nelle tutele abolite, nella povertà economica e nella povertà culturale.
La Costituzione antifascista aveva dichiarato il diritto al lavoro, il diritto all’uguaglianza, il diritto ad una retribuzione dignitosa, il diritto ad una casa, il diritto all’istruzione, il diritto alla salute.
Oggi le tutele sul lavoro sono state eliminate e il precariato è la condizione prevalente; avere un tetto sulla testa è un privilegio; far studiare i propri figli è diventato faticoso se non impossibile; gli ospedali sono stati chiusi e milioni di persone rinunciano a curarsi perché non ce la fanno ad accedere alla sanità privata.
La rappresentanza è lo specchio della rinuncia e le persone non credono più nelle istituzioni.
Il fascismo è l’ideologia che sta dietro a tutto questo, e dunque non è morto, ha solo cambiato volto.
Nel 2024 il 25 Aprile significa ancora celebrare la Liberazione dal fascismo.