Braccio violento
02-10-2019 07:19 - Carla Corsetti
L'episodio che vede il ferimento di Fassina, deputato della Repubblica Italiana, segna un passo grave dello stato di impunità della polizia.
Ai parlamentari italiani, nella nostra Costituzione, sono attribuite prerogative esattamente definite dall'ordinamento in virtù del fatto che ogni singolo parlamentare non rappresenta la propria persona ma rappresenta la Nazione.
La presenza di un Parlamentare in una libera manifestazione, nel nostro ordinamento dovrebbe far supporre una garanzia di maggior tutela dei manifestanti sui quali si estende, o dovrebbe estendersi, la stessa condizione di tutela del parlamentare.
La polizia in questo caso non ha solamente aggredito la persona Fassina, ma ha aggredito un Deputato della Repubblica italiana.
La responsabilità politica è anche della Raggi e della sua Giunta, anche se non esiste ancora un sillabario idoneo per spiegarglielo.
Nell'esprimere solidarietà al Deputato Fassina, auspico che questo episodio costituisca una premessa di riflessione per indurre il Governo ad abrogare i decreti insicurezza di recente approvazione.
Sarebbe un primo passo per avviare alla rieducazione e alla civiltà la polizia di stato.
E' necessario e urgente intervenire affinché si interrompa l'escalation della polizia italiana sempre più protesa ad emulare le peggiori nefandezze della polizia sudamericana.
E siccome la polizia è sempre stata il braccio violento dell'esecutivo, il Governo in carica ancora non ha dimostrato di essere differente dal precedente.
Vediamo se, oltre a tre frasette di circostanza, dopo un simile episodio dimostreranno di voler tutelare non solo i Deputati della Repubblica italiana, ma anche tutti coloro che ogni giorno manifestano, con o senza la presenza di un parlamentare.