I principi ispiratori di Democrazia Atea - 31/12/2012
Democrazia Atea fonda la sua azione politica partendo da alcuni capisaldi che sono la Costituzione (escluso l'art. 7) e le Convenzioni internazionali sui diritti umani.
Su queste premesse abbiamo poggiato la nostra identità che prende forma nel nostro programma politico e nel nostro Statuto.
In tutto ciò è evidente, ormai a molti, che il nostro partito non propone il proselitismo nè ateo nè religioso ma unicamente una idea di Stato dove l'uomo può progredire a prescindere dalle condizioni personali del pensiero.
La cultura, la condivisione ed il dibattito possono essere le uniche carte da giocare per ottenere l'emancipazione di cui abbiamo bisogno e nessuna negazione o violazione di diritto ci troverà mai concordi.
Abbiamo individuato nelle lobby finanziarie e in quelle religiose il maggior ostacolo alla tutela del diritto e allo sviluppo del nostro Paese.
Siamo contrari alla estensione delle forme di democrazia diretta e siamo a favore della democrazia partecipativa.
Siamo antifascisti e contro il comunismo stalinista e cattocomunista, in sintonia con un comunismo democratico, perchè siamo contro i regimi dittatoriali.
Distinguiamo la fede personale dalla ingerenza delle chiese intese come gruppo di fedeli.
Il progetto Democrazia Atea è prima culturale e solo dopo diventa politico e non percorre la strada del consenso a qualsiasi costo, come la gran parte dei partiti.
DA non ha proprietari ma vive della volontà di chi vuole appropriarsene avendone individuato comunanza programmatica e d'azione.
Il nostro obiettivo non è la fede o l'ateismo, verso le quali non abbiamo alcun interesse politico, ma quello di realizzare uno Stato che operi come specchio per tutta la comunità dando esempio e opportunità nel solco della tutela dei diritti.
Oggi tutto questo è alquanto distante e noi abbiamo appena cominciato a lavorare per rendere tutto questo possibile.
Democrazia Atea fonda la sua azione politica partendo da alcuni capisaldi che sono la Costituzione (escluso l'art. 7) e le Convenzioni internazionali sui diritti umani.
Su queste premesse abbiamo poggiato la nostra identità che prende forma nel nostro programma politico e nel nostro Statuto.
In tutto ciò è evidente, ormai a molti, che il nostro partito non propone il proselitismo nè ateo nè religioso ma unicamente una idea di Stato dove l'uomo può progredire a prescindere dalle condizioni personali del pensiero.
La cultura, la condivisione ed il dibattito possono essere le uniche carte da giocare per ottenere l'emancipazione di cui abbiamo bisogno e nessuna negazione o violazione di diritto ci troverà mai concordi.
Abbiamo individuato nelle lobby finanziarie e in quelle religiose il maggior ostacolo alla tutela del diritto e allo sviluppo del nostro Paese.
Siamo contrari alla estensione delle forme di democrazia diretta e siamo a favore della democrazia partecipativa.
Siamo antifascisti e contro il comunismo stalinista e cattocomunista, in sintonia con un comunismo democratico, perchè siamo contro i regimi dittatoriali.
Distinguiamo la fede personale dalla ingerenza delle chiese intese come gruppo di fedeli.
Il progetto Democrazia Atea è prima culturale e solo dopo diventa politico e non percorre la strada del consenso a qualsiasi costo, come la gran parte dei partiti.
DA non ha proprietari ma vive della volontà di chi vuole appropriarsene avendone individuato comunanza programmatica e d'azione.
Il nostro obiettivo non è la fede o l'ateismo, verso le quali non abbiamo alcun interesse politico, ma quello di realizzare uno Stato che operi come specchio per tutta la comunità dando esempio e opportunità nel solco della tutela dei diritti.
Oggi tutto questo è alquanto distante e noi abbiamo appena cominciato a lavorare per rendere tutto questo possibile.
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