Corruzione
22-07-2019 19:15 - Redazione DA
L'art.403 del codice civile consente agli assistenti sociali di assumere decisioni al pari dell'Autorità Giudiziaria con la differenza che un Giudice opera nel contraddittorio delle parti, mentre un assistente sociale opera senza dover tener conto di nulla e di nessuno.
Nelle maglie larghe di simile potere ingiustificato per finalità e per competenze, gli assistenti sociali troppo spesso hanno sposato le posizioni del genitore più facoltoso, quello che meglio dell'altro avrebbe potuto provvede alle "gratificazioni" che giustificano decisioni altrimenti inspiegabili.
La corruzione l'ha fatta da padrona, e non solo a Reggio Emilia.
Anzi, Reggio Emilia avrà il primato di aver sventato un sistema diffuso che emergerà anche altrove.
E quando accadrà, sarà sempre troppo tardi. Da non trascurare la "familiarità" tra assistenti sociali, giudici e case famiglia cui vengono pagate le rette per i minori sottratti alle famiglie in presenza di "elevata conflittualità". Molte strutture sono private e in Italia privato troppo spesso è sinonimo di "cattolico" e/o clericale.
Nel frattempo occorre ripensare il sistema degli affidi, sgonfiare l'inutile ricorso alla mediazione obbligatoria, rivedere il sistema dell'affiancamento alla genitorialità obbligatorio, e in definitiva la privatizzazione della gestione del conflitto familiare, quella tanto cara ai maschilisti alla Pillon.
Carla Corsetti