IL BLUFF
19-09-2020 07:55 - Redazione DA
Enrico Letta si è pronunciato a favore del sì.
Enrico Letta non è una persona comune.
Pensare di confondere il suo modo di porsi con i suoi contenuti, facendolo passare per un uomo insignificante, è un errore grossolano.
Letta sa esattamente cosa sta facendo ed ha cognizione del suo ruolo più di quanto non lasci intendere ad osservatori mediocri.
I suoi toni pacati contrastano certamente con la volgarità di chi sa esaltare le folle con gli insulti e il turpiloquio, ma contrastano anche con la antipatia di chi ha inutilmente aggravato la povertà degli italiani.
Enrico Letta ha il volto del bravo ragazzo, usa metafore desunte dai cartoni animati o dai libri di favole, come la bibbia, è rassicurante e ha i tempi di risposta giusti per non porre il popolo in fibrillazione, accompagnandolo piuttosto verso una cristiana rassegnazione.
Enrico Letta, insieme allo zio Gianni, a Giulio Tremonti, a Romano Prodi, a Mario Monti, per citare alcuni nostrani tra i più noti, partecipa da protagonista ai convegni nei quali gli economisti di stampo liberista si stanno ingegnando da qualche decennio come convincere i governi a smantellare lo stato sociale per ingrassare poche famiglie facoltose.
Enrico Letta sa che il popolo italiano può decidere di farsi comandare da chiunque, passando indifferentemente da un buffone ad un comico, da dei manigoldi a degli stagisti di lusso, e dunque parla usando un linguaggio volutamente banale, quasi a non voler destare sospetti.
Enrico Letta è abile.
E' stato allevato per il governo, pubblica libri di economia da almeno un decennio, non si preoccupa di chi resterà stritolato dalle due dichiarazioni, sa che il fine giustifica i mezzi.
Il vero problema è che i mezzi non ci sono e il fine è un bluff.
#IOVOTONO