AL SINDACO DI CASSINO
05-11-2021 22:05 - Redazione DA
Egregio Sindaco di Cassino,
sindaco@comunecassino.it
le cronache giornalistiche ci restituiscono una fotografia che vede Lei con la fascia tricolore, e dunque in piena rappresentanza istituzionale della popolazione, in amabile e ridanciana compagnia con Pietro Vittorelli, già abate di Montecassino.
I trascorsi di costui sono noti alle cronache, e non mi riferisco alle cronache giudiziarie, che in politica non appassionano più di tanto e che, assai probabilmente si risolveranno in un nulla di fatto, quanto piuttosto alle destinazioni che avrebbe dato Pietro Vittorelli alle somme provenienti dall’8x1000: crak, cocaina, droga dello stupro, festini, prostituti, cene di lusso, viaggi di lusso, alberghi di lusso.
I cattolici, in effetti, sanno perfettamente che quando scelgono di dare l’8x1000 alla chiesa cattolica, il loro denaro verrà utilizzato per mantenere il clero nel lusso, e fin qui, nulla quaestio.
Il problema si pone, semmai, per l’inoptato ovvero quella parte dell’8x1000 sulla quale non viene effettuata alcuna scelta e che, per via di un perverso meccanismo normativo, confluisce comunque nelle tasche del clero cattolico, per un ammontare annuo di circa un miliardo e trecento milioni di euro.
Sappiamo che Pietro Vittorelli non è il solo prelato ad utilizzare l’8x1000 per droga e sesso a pagamento, c’è anche chi lo utilizza per affari immobiliari, chi per speculazioni finanziarie, chi semplicemente per ristrutturare il proprio super-attico nel centro di Roma, o per prendere aerei personali per le occasioni festaiole più disparate.
A tutto ciò si aggiunge che il predetto Pietro Vittorelli è stato anche componente del Comitato Etico della ASL di Frosinone, il Comitato che valuta se le politiche sanitarie della ASL siano o meno conformi ai principi etici.
Pur sorvolando su chi permette che l’etica sanitaria debba essere decisa da un Comitato locale e non dai Princìpi costituzionali, la dice lunga sulla reale finalità della istituzione di un simile consesso; che poi annoveri tra i suoi consigliori anche un soggetto come Vittorelli, conferma che i Comitati etici non sono semplicemente inutili, ma sono anche pericolosi.
Sapendo che il clero, antropologicamente, fonda il suo potere sullo stupro sistematico dei minori e sulla negazione dei diritti femminili, non abbiamo difficoltà ad immaginare quale posizione etica possa aver suggerito costui in quel Comitato, in tema di diritti sessuali e riproduttivi, con particolare riferimento all’autodeterminazione delle donne.
Quando Lei ha consentito che Vittorelli partecipasse all’evento in occasione del quale vi siete immortalati insieme, nella valutazione simbolica e iconografica, Lei ha inevitabilmente consentito che la storia di costui potesse vestirsi di oblio.
E’ necessario invece ripercorrerla, perché nessuno possa dimenticare che il clero cattolico ha fatto in modo che questa Nazione potesse rimanere ancorata a retaggi medievali, mantenendo la popolazione in un asservimento deferente e in una subordinazione inqualificabile.
Il Principio di Laicità richiede che il clero resti fuori dalle istituzioni, e vedere che Lei, il Primo Cittadino, si è trattenuto con costui, in posa, per una foto ricordo, non fa onore a nessuno.
Ad maiora.
Carla Corsetti
Segretario nazionale di Democrazia Atea
info@democrazia-atea.it
sindaco@comunecassino.it
le cronache giornalistiche ci restituiscono una fotografia che vede Lei con la fascia tricolore, e dunque in piena rappresentanza istituzionale della popolazione, in amabile e ridanciana compagnia con Pietro Vittorelli, già abate di Montecassino.
I trascorsi di costui sono noti alle cronache, e non mi riferisco alle cronache giudiziarie, che in politica non appassionano più di tanto e che, assai probabilmente si risolveranno in un nulla di fatto, quanto piuttosto alle destinazioni che avrebbe dato Pietro Vittorelli alle somme provenienti dall’8x1000: crak, cocaina, droga dello stupro, festini, prostituti, cene di lusso, viaggi di lusso, alberghi di lusso.
I cattolici, in effetti, sanno perfettamente che quando scelgono di dare l’8x1000 alla chiesa cattolica, il loro denaro verrà utilizzato per mantenere il clero nel lusso, e fin qui, nulla quaestio.
Il problema si pone, semmai, per l’inoptato ovvero quella parte dell’8x1000 sulla quale non viene effettuata alcuna scelta e che, per via di un perverso meccanismo normativo, confluisce comunque nelle tasche del clero cattolico, per un ammontare annuo di circa un miliardo e trecento milioni di euro.
Sappiamo che Pietro Vittorelli non è il solo prelato ad utilizzare l’8x1000 per droga e sesso a pagamento, c’è anche chi lo utilizza per affari immobiliari, chi per speculazioni finanziarie, chi semplicemente per ristrutturare il proprio super-attico nel centro di Roma, o per prendere aerei personali per le occasioni festaiole più disparate.
A tutto ciò si aggiunge che il predetto Pietro Vittorelli è stato anche componente del Comitato Etico della ASL di Frosinone, il Comitato che valuta se le politiche sanitarie della ASL siano o meno conformi ai principi etici.
Pur sorvolando su chi permette che l’etica sanitaria debba essere decisa da un Comitato locale e non dai Princìpi costituzionali, la dice lunga sulla reale finalità della istituzione di un simile consesso; che poi annoveri tra i suoi consigliori anche un soggetto come Vittorelli, conferma che i Comitati etici non sono semplicemente inutili, ma sono anche pericolosi.
Sapendo che il clero, antropologicamente, fonda il suo potere sullo stupro sistematico dei minori e sulla negazione dei diritti femminili, non abbiamo difficoltà ad immaginare quale posizione etica possa aver suggerito costui in quel Comitato, in tema di diritti sessuali e riproduttivi, con particolare riferimento all’autodeterminazione delle donne.
Quando Lei ha consentito che Vittorelli partecipasse all’evento in occasione del quale vi siete immortalati insieme, nella valutazione simbolica e iconografica, Lei ha inevitabilmente consentito che la storia di costui potesse vestirsi di oblio.
E’ necessario invece ripercorrerla, perché nessuno possa dimenticare che il clero cattolico ha fatto in modo che questa Nazione potesse rimanere ancorata a retaggi medievali, mantenendo la popolazione in un asservimento deferente e in una subordinazione inqualificabile.
Il Principio di Laicità richiede che il clero resti fuori dalle istituzioni, e vedere che Lei, il Primo Cittadino, si è trattenuto con costui, in posa, per una foto ricordo, non fa onore a nessuno.
Ad maiora.
Carla Corsetti
Segretario nazionale di Democrazia Atea
info@democrazia-atea.it