GOVERNO PALINDROMO
13-02-2021 09:03 - Carla Corsetti
San Mario delle Banche è salito al Quirinale per formalizzare la nomina dei ministri.
📌 Ministro per i rapporti col Parlamento: Federico D’Incà (M5S).
Un uomo senza infamia e senza lode, l’unica nota di rilievo che gli ha dedicato la stampa negli ultimi mesi, riguarda il contagio Covid 19, asintomatico. Avrà il compio di mantenere i rapporti tra il Governo e i deputati e i senatori, un ruolo assolutamente inutile. Alle condizioni date basterà una chat whatsapp per dire quali pulsanti dovranno pigiare i parlamentari, mentre per le proposte da calendarizzare per prime, ci penserà la segreteria di Viale dell’Astronomia all’Eur a stabilire le priorità.
📌 Ministro dell'innovazione tecnologica e della transizione digitale: Vittorio Colao.
La Commissione Europea ci farà indebitare per 40 miliardi per digitalizzare il Paese e sarà lui a decidere come. Durante gli Stati Generali indetti da Conte aveva già predisposto un piano di spesa, completamente sbilanciato a favore delle lobby, nel totale annientamento di ciò che potrebbe restare di pubblico.
📌 Ministro per la pubblica amministrazione: Renato Brunetta (FI).
Nel pubblico le cose non funzionano e lo sanno anche i sassi che occorre assumere in massa nuovo personale, ma preferiranno dire che è colpa degli impiegati pubblici fannulloni ai quali sarà bene tagliare gli stipendi. E non c’è nessuno meglio di Brunetta che possa assolvere a questa lurida pianificazione.
📌 Ministro per affari generali e autonomie: Maria Stella Gelmini (FI)
Con lei è iniziato il vero smantellamento della scuola pubblica con offerta formativa scadente, con un taglio di oltre 10 miliardi tra il 2008 e il 2012, e quasi 100 mila cattedre in meno. Ora è probabile che riprenda il progetto delle autonomie differenziate, se non fosse che il Recovery Fund prevede una esecuzione centralizzata dello smantellamento delle istituzioni repubblicane, e sarà complicato conciliare le esigenze europee con le ambizioni regionali della disgregazione unitaria, per tutti ma non per chi ha già fatto sfoggio di un tunnel tra la Svizzera e l’Abruzzo.
📌 Ministro per il sud e la coesione territoriale: Mara Carfagna (FI)
Nonostante un tentativo emancipatorio nel contrasto alla violenza sulle donne, resta omofoba e, per sua stessa ammissione, legata alla cultura patriarcale espressa contro gli omosessuali dalla Pontificia Accademia per la vita.
📌 Ministro delle Politiche giovanili: Fabiana Dadone (M5S)
Tra i suoi meriti annovera il ruolo di referente di Rousseau, la piattaforma di Gianroberto Casaleggio, per la funzione Scudo della Rete, assolutamente centrale nella manipolazione suggestiva dei grillini. Dopo l’ultima votazione molti grillini hanno cominciato a prendere coscienza di come funzioni realmente la piattaforma.
📌 Ministro delle pari opportunità e della famiglia: Elena Bonetti (IV)
Ha elaborato il Family Act, una legge di assistenzialismo patriarcale per le donne intese come angeli del focolare. Propone la diffusione degli asili quale soluzione tombale alle discriminazioni di genere. Un genio.
📌 Ministro delle Disabilità: Erika Stefani (Lega)
Politicamente legata al progetto della autonomia differenziata regionale, per dare cornice normativa alle discriminazioni territoriali, ora dovrà occuparsi delle discriminazioni di chi ha disabilità. Viene in mente la legge dantesca del contrappasso.
📌 Ministro del turismo: Massimo Garavaglia (Lega)
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Il curriculum da leghista è coerente.
📌 Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale: Luigi Di Maio (M5S)
No comment
📌 Ministro dell'interno: Luciana Lamorgese
No comment
📌 Ministro della giustizia: Marta Cartabia
Una ciellina antiabortista perché “al di fuori della concezione creaturale” che prevede unicamente la creazione da parte di un dio, ovviamente il suo, gli individui non avrebbero dignità mentre la libertà di autodeterminarsi non è tale se si osa decidere sul proprio fine vita o sul matrimonio omosessuale. La Cartabia si è anche impegnata nel dire che “differenziare” non è necessariamente “discriminare”, e poi se proprio una persona non vuole essere discriminata, basterà accettare di essere cittadini di serie b mantenendo saldo il modello di famiglia tradizionale.
📌 Ministro della difesa: Lorenzo Guerini (PD)
E’ del PD. Punto
📌 Ministro dell'economia e delle finanze: Daniele Franco
Già Direttore generale della Banca d’Italia. Sarà lui l’uomo chiave delle politiche di Draghi.
📌 Ministro dello sviluppo economico: Giancarlo Giorgetti (Lega)
Un miracolo di sopravvivenza.
📌 Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Stefano Patuanelli (M5S)
Un altro che parla di foibe omettendo gli eccidi e le deportazioni fasciste.
📌 Ministro della salute: Roberto Speranza (LeU)
La gestione della pandemia con 90.000 morti ha avuto Speranza come Ministro. Ogni altra considerazione è ultronea.
📌 Ministro per la transizione ecologica: Roberto Cingolani
Il M5S ha formulato un quesito suggestivo, sulla loro farlocca piattaforma, per dare l’assenso al nuovo governo, nel quale si prevedeva la creazione di un Ministero per la transizione ecologica. Ora i grillini scoprono che il Ministero è stato creato ed è stato assegnato ad un uomo di Leonardo, ex Finmeccanica, la più importante azienda italiana per la costruzione di elicotteri da guerra. La curiosità su cosa inventerà Casaleggio per mettere una toppa a questa faccenda è legittima.
📌 Ministro delle infrastrutture e dei trasporti: Enrico Giovannini
Dovrà gestire 32 miliardi di prestiti per nuove tratte di alta velocità. Non consentirà che si perda tempo con i processi democratici su opzioni differenti o ambientaliste.
📌 Ministro del lavoro e delle politiche sociali: Andrea Orlando (PD)
Si vocifera che riprenderà la teoria del lavoro di Papa Leone XIII: “La proprietà privata è intoccabile e le differenze di classe sono volute da dio. L’operaio deve servire fedelmente il padrone”. Su queste premesse parlare di precariato sarà un peccato.
📌 Ministro dell'istruzione: Patrizio Bianchi
Università, Iri, Invitalia. La scuola come funzione sarà un retaggio archeologico, e non sarà nemmeno servizio. La prospettiva educativa dovrà essere sostituta dalla formazione finalizzata alle necessità dei sistemi produttivi.
📌 Ministro della Cultura: Dario Franceschini (PD)
No comment.
I ministeri chiave sono stati assegnati a ministri tecnici mentre per gli altri si è calibrata una spartizione da manuale.
I ministri politici non esprimeranno differenze politiche sostanziali, ogni ministro sarà impegnato a portare a casa una fettina di torta.
Le fette più grandi saranno gestite da tecnici e non risponderanno a partiti ma a lobby.
La data di presentazione del Governo è palindoma, la puoi legge da destra a sinistra e da sinistra a destra, 12022021.
Anche il Governo lo puoi guardare da ogni angolazione possibile, da destra a sinistra e da sinistra a destra, perché non ci sono distinzioni, è una aberrazione senza precedenti, perfino più pericoloso del governo Monti.
Ma noi resisteremo senza rassegnarci, come sempre.