IL CATTOCOMUNISTA
01-06-2021 11:50 - Carla Corsetti
La sentenza che chiude il processo “Ambiente Svenduto” su Taranto, storicizza una condanna giudiziaria che per quanto non sia ancora definitiva, lascia comunque ampi spazi di valutazione politica delle condotte sanzionate.
La maggiore attenzione si concentra, ovviamente, su Nicola Vendola, condannato a tre anni e sei mesi per concussione.
Le pene detentive, generalmente, non risolvono nulla, l'istituzione carceraria rimane un primitivismo che andrebbe superato per lasciare il posto a forme di rieducazione sociale che neutralizzino le condotte dannose, iniziando proprio da quelle che pongono in essere coloro che rivestono ruoli di rappresentanza nelle istituzioni.
Nicola Vendola, come tutte le persone ritenute responsabili di condotte criminose, dovrebbe essere avviato a percorsi di rieducazione, perché la formazione ricevuta, fortemente cattolica, evidentemente non è stata idonea a fargli comprendere il disvalore delle sue condotte.
E volendo approfondire le peculiarità del personaggio, possiamo dire che è un esempio fulgido di cattocomunismo, la sintesi della contraddizione perenne che si fa potere e che si materializza nell'ambivalenza costante, inseguendo valori opposti fingendo che siano sovrapponibili.
Vendola è stato il fondatore di un partito, SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA', che, dopo questa sentenza, avrebbe fatto meglio a chiamare DESTRA INQUINAMENTO E SOTTOMISSIONE.
Insieme con tutta la dirigenza del suo partito si è adoperato verso la gestione del potere con logiche democristiane, incompatibili con quel progressismo universalmente riconosciuto a chi si pone a sinistra, e certamente più consono a chi politicamente si colloca a destra.
La famosa telefonata, intercettata, nella quale Vendola si complimentava per lo scatto felino con il quale l'intervistato schivava le domande scomode sulle morti per tumore a Taranto, conferma la doppiezza di chi, indossata la maschera delle battaglie ambientali, ha usato l'ecologia come trampolino di potere, come paravento elettoralistico e non certo come valore imprescindibile con il quale coniugare la propria azione politica e amministrativa.
Ma quella telefonata dice anche che invece della parola Libertà, in quella formazione politica avrebbero fatto meglio, piuttosto, ad usare la parola deferenza, subordinazione, sottomissione al potere economico, ovvero quell'atteggiamento viscido con il quale diventi collaterale a chi sfrutta il prossimo e rinsaldi il tuo potere sulla vita, o meglio, sulla morte di chi amministri.
SEL si è raffinata nella rozzezza delle sue ambiguità, e si è evoluta in SINISTRA ITALIANA guidata dal compagno di merende Nicola Fratoianni, già assessore nella giunta regionale pugliese, accusato di favoreggiamento per aver offerto versioni edulcorate sulle responsabilità del Presidente della Regione Vendola.
Fratoianni è stato assolto, ma la sua responsabilità politica rimane lì, intatta, e trascina con sé la formazione politica di cui è alla guida, che rispecchia pienamente quella ambiguità cattocomunista deferente al potere, soprattutto al potere clericale, che usa strumentalmente la difesa dell'ambiente e che di fronte alle logiche di potere non preserva mai alcun valore o finalità che dichiara di percorrere con meri slogan elettoralistici.
Dopo questa sentenza, potremmo dire che la Sinistra sta a Fratoianni come l'Ecologia sta a Vendola, e che il matrimonio con il PD, viste le premesse, potrà essere ufficialmente celebrato.