LOURDES VAL BENE UNA MESSA
19-07-2021 10:39 - Carla Corsetti
La consolidata separazione tra Stato e Chiesa, in Francia ha il suo fondamento normativo in una legge del 1905 che ha modellato un rigore istituzionale in virtù del quale ai rappresentati delle istituzioni repubblicane non è stato consentito di usare strumentalmente le manifestazioni religiose che potessero compromettere il principio di laicità.
Macron, con premeditazione, per intercettare il consenso dei cattolici e nel contempo cavalcare la contrapposizione con gli islamici, aveva sferrato un attacco alla laicità e nell’aprile del 2018 aveva infranto clamorosamente le regole del secolarismo francese incontrando i vescovi francesi presso il Collège des Bernardins.
Durante quell’incontro Macron aveva pronunciato un discorso che segnava un arretramento pericoloso in termini di laicità: "I rapporti tra Chiesa e Stato sono stati danneggiati e devono essere riparati" e poi ha aggiunto che i cattolici devono essere maggiormente coinvolti nel dibattito politico.
Dopo l’incontro con i vescovi cattolici francesi, Macron aveva vinto un giro di giostra anche in Vaticano, dove era stato ricevuto dal monarca medievale Bergoglio, il quale gli aveva conferito un riconoscimento altrettanto anacronistico, ovvero lo aveva nominato primo e unico canonico onorario della Basilica di San Giovanni Laterano, una onorificenza che rinsaldava la collaborazione francese ai desiderata pontifici.
Macron in piena coerenza con il suo delirio narcisistico, durante quell’incontro si era lasciato andare persino ad una carezza sul viso di Bergoglio, di certo suggerita da coloro che conoscono i cattolici e sanno cosa può far presa su un certo tipo d’elettorato francese.
In effetti il marketing religioso cattolico in Italia è consolidato mentre Macron in Francia ha iniziato relativamente da poco e vuole recuperare rispetto all’Italia che, invece, ha una classe dirigente estremamente allenata alla negazione della laicità.
Con la doppiezza con la quale ha gestito il potere in questi anni, nel dicembre 2020 Macron ha approvato un disegno di legge con il quale vuole riaffermare i principi della Repubblica francese, primo tra gli altri il principio di laicità, contro i fondamentalismi religiosi, ma è una prospettiva di facciata perché in realtà vuole contrastare soltanto l’islam e non anche le altre religioni.
Nella cornice di questa pianificazione, si è recato a Lourdes, uno dei luoghi simbolo della religiosità cattolica, attorno al quale si è creato un volume d’affari di circa 400 milioni di euro l’anno, una slot machine della fede cattolica che non ha uguali, guadagnati sui malati che si recano in quel santuario nella speranza di guarire.
Ovviamente durante la pandemia, coloro che gestiscono quei luoghi non sono riusciti a far credere ai cattolici che le acque di Lourdes avrebbero potuto guarirli anche dal covid, e i cattolici in effetti hanno preferito le terapie intensive negli ospedali piuttosto che l’acqua di Lourdes, sicché in quel luogo hanno rasentato il crac.
Macron, nominato protocanonico da Bergoglio, di fatto ha accettato una onorificenza che lo impegna a sostenere gli affari dei cattolici, sicchè è corso ai ripari e si è recato a Lourdes per garantire il sostegno del Governo al rilancio di quel circo della fede.
Resta tutta la contraddizione di Macron che da un lato vuole arginare l’islam perché contrario al principio di laicità della Repubblica francese, e dall’altra invece vuole favorire il cattolicesimo perché contrario al principio di laicità della Repubblica francese.
La logica definirebbe questa posizione come un esempio di contraddizione.
A quanto pare il Governo francese non vuole più limitare la competizione con gli italiani ai formaggi e al vino, ora vuole competere anche sul piano della gestione del potere che si consolida nella deferenza al clero cattolico favorendone il mercimonio.
I casi di remissione spontanea (che i cattolici chiamano miracoli) registrati a Lourdes sono di un malato ogni trecentomila, mentre negli ospedali i casi di remissione spontanea sono di uno ogni diecimila, e ciononostante i cattolici malati continuano ad arricchire i gestori del santuario.
Macron sa che il potere si consolida nell’alleanza con il clero, e dunque “Lourdes val bene una messa”.
Macron, con premeditazione, per intercettare il consenso dei cattolici e nel contempo cavalcare la contrapposizione con gli islamici, aveva sferrato un attacco alla laicità e nell’aprile del 2018 aveva infranto clamorosamente le regole del secolarismo francese incontrando i vescovi francesi presso il Collège des Bernardins.
Durante quell’incontro Macron aveva pronunciato un discorso che segnava un arretramento pericoloso in termini di laicità: "I rapporti tra Chiesa e Stato sono stati danneggiati e devono essere riparati" e poi ha aggiunto che i cattolici devono essere maggiormente coinvolti nel dibattito politico.
Dopo l’incontro con i vescovi cattolici francesi, Macron aveva vinto un giro di giostra anche in Vaticano, dove era stato ricevuto dal monarca medievale Bergoglio, il quale gli aveva conferito un riconoscimento altrettanto anacronistico, ovvero lo aveva nominato primo e unico canonico onorario della Basilica di San Giovanni Laterano, una onorificenza che rinsaldava la collaborazione francese ai desiderata pontifici.
Macron in piena coerenza con il suo delirio narcisistico, durante quell’incontro si era lasciato andare persino ad una carezza sul viso di Bergoglio, di certo suggerita da coloro che conoscono i cattolici e sanno cosa può far presa su un certo tipo d’elettorato francese.
In effetti il marketing religioso cattolico in Italia è consolidato mentre Macron in Francia ha iniziato relativamente da poco e vuole recuperare rispetto all’Italia che, invece, ha una classe dirigente estremamente allenata alla negazione della laicità.
Con la doppiezza con la quale ha gestito il potere in questi anni, nel dicembre 2020 Macron ha approvato un disegno di legge con il quale vuole riaffermare i principi della Repubblica francese, primo tra gli altri il principio di laicità, contro i fondamentalismi religiosi, ma è una prospettiva di facciata perché in realtà vuole contrastare soltanto l’islam e non anche le altre religioni.
Nella cornice di questa pianificazione, si è recato a Lourdes, uno dei luoghi simbolo della religiosità cattolica, attorno al quale si è creato un volume d’affari di circa 400 milioni di euro l’anno, una slot machine della fede cattolica che non ha uguali, guadagnati sui malati che si recano in quel santuario nella speranza di guarire.
Ovviamente durante la pandemia, coloro che gestiscono quei luoghi non sono riusciti a far credere ai cattolici che le acque di Lourdes avrebbero potuto guarirli anche dal covid, e i cattolici in effetti hanno preferito le terapie intensive negli ospedali piuttosto che l’acqua di Lourdes, sicché in quel luogo hanno rasentato il crac.
Macron, nominato protocanonico da Bergoglio, di fatto ha accettato una onorificenza che lo impegna a sostenere gli affari dei cattolici, sicchè è corso ai ripari e si è recato a Lourdes per garantire il sostegno del Governo al rilancio di quel circo della fede.
Resta tutta la contraddizione di Macron che da un lato vuole arginare l’islam perché contrario al principio di laicità della Repubblica francese, e dall’altra invece vuole favorire il cattolicesimo perché contrario al principio di laicità della Repubblica francese.
La logica definirebbe questa posizione come un esempio di contraddizione.
A quanto pare il Governo francese non vuole più limitare la competizione con gli italiani ai formaggi e al vino, ora vuole competere anche sul piano della gestione del potere che si consolida nella deferenza al clero cattolico favorendone il mercimonio.
I casi di remissione spontanea (che i cattolici chiamano miracoli) registrati a Lourdes sono di un malato ogni trecentomila, mentre negli ospedali i casi di remissione spontanea sono di uno ogni diecimila, e ciononostante i cattolici malati continuano ad arricchire i gestori del santuario.
Macron sa che il potere si consolida nell’alleanza con il clero, e dunque “Lourdes val bene una messa”.