MA ANCHE

17-03-2025 18:44 -

Il Partito Democratico ha un nucleo ideologico singolare, definito con una locuzione calzante: MA-ANCHISTA che lo ha caratterizzato fin dalla sua fondazione.
Non fu difficile per i comici sbeffeggiarlo per essere dalla parte degli sfruttati ma anche degli sfruttatori, per essere dalla parte della sanità privata ma anche della sanità pubblica, per essere dalla parte dei poveri ma anche dalla parte dei ricchi, insomma tutto e il contrario di tutto.
La vocazione MA-ANCHISTA è diventata la chiave interpretativa per il consenso del suo elettorato, capace di convivere indifferentemente in una stessa cornice politica con opposti intendimenti e posizioni politiche divergenti e contrastanti.
Nella piazza del 15 marzo il MA-ANCHISMO ha raggiunto la sua apoteosi, decine di migliaia di persone si sono radunate per dimostrare che il PD è a favore di una Europa che ripudia la guerra MA ANCHE a favore di una Europa che vuole riarmarsi per continuare la guerra.
Non si può negare che una parte del PD sia sinceramente a favore della pace e contro le armi, e però non si crea problemi a restare nello stesso partito accanto a persone che non disdegnano il riarmo e la partecipazione ai conflitti, nella convinzione che tanto a morire non andranno loro né i loro figli.
Una parte rilevante del PD, molto prosaicamente, ha agganci diretti con il mondo delle armi e della finanza che ruota attorno alla filiera delle spese militari.
Alcuni nomi.
Luciano Violante è presidente della Fondazione Leonardo che ha tra i suoi obiettivi statutari quello di promuovere un miglior rapporto tra la società civile e la produzione di armi della Leonardo spa.
Marco Minniti è presidente della Med-Or, una Fondazione nata su iniziativa della Leonardo spa per promuovere gli scambi con le aree del Medio Oriente.
Roberta Pinotti è delegata presso l’Assemblea parlamentare della NATO
Luca Lotti è delegato presso l’Assemblea parlamentare della NATO
Nicola Latorre è direttore generale dell'Agenzia Industrie Difesa.
L’elenco non è esaustivo ma dà l’idea di come le carriere governative e parlamentari degli esponenti del PD abbiano consolidato il sistema delle “porte girevoli” verso posizioni che nulla hanno a che vedere con il ripudio della guerra.
In sintesi la manifestazione del 15 marzo a Roma a Piazza del Popolo, sarà stata partecipata sinceramente da migliaia di persone che hanno sventolato la bandiera dell’Europa dei diritti e della pace, MA ANCHE da migliaia di persone che non sono inorridite nè dalla guerra nè dalle armi.

Carla Corsetti
Segretaria nazionale di Democrazia Atea