LO SQUALLORE DI SALLUSTI

17-04-2025 08:16 -

Si avvicina il 25 Aprile 2025, e le celebrazioni per gli 80 anni dalla Liberazione dal fascismo trovano i neofascisti e i nostalgici protesi al revisionismo più miserabile.
I giornalisti che si prestano sono numerosi.
Non è passata inosservata la finta intervista ad Alessandro Sallusti nel tentativo di riscrivere la storia di suo nonno, Biagio Sallusti, comandante del distretto militare di Como, aderente al partito fascista repubblicano e primo seniore della milizia fascista.
Il nonno Biagio fu processato perché, avendo il compito di dare assistenza ai prigionieri, li vessava, li picchiava, li minacciava.
Mise in piedi un tribunale speciale disconosciuto dagli stessi fascisti, fece un processo fasullo al prigioniero Giancarlo Puecher e lo uccise.
Il nipote Alessandro ha detto che il nonno era stato fucilato dai partigiani, nel tentativo di metterlo sullo stesso piano dei Partigiani Resistenti, anzi, come se fosse stato una loro "vittima".
La verità, ovviamente, è un'altra perché Biagio Sallusti ha subito un regolare processo a seguito del quale la Corte d’Assise straordinaria di Como, regolarmente costituita, lo condannó alla fucilazione l’8 febbraio 1946 perché era un delinquente.
Nella intervista revisionista, Alessandro Sallusti paragona la figura deplorevole del nonno fascista, alla vittima della sua violenza, Giancarlo Puecher, martire della libertà e medaglia d’oro al valor militare della Resistenza.
Alessandro Sallusti ha messo in piedi una operazione volgare e si ringrazia l'Anpi di Como di averlo smascherato.
Un nonno fascista non lo riabiliti, rimane schifosamente responsabile della sua storia.
Prenderne le distanze, invece, significa evitare che lo squallore della sua vita da miliziano fascista possa ricadere sui discendenti.
Sallusti ha deciso di omaggiare il nonno mentendo sugli aspetti vergognosi, e ha deciso di non prenderne le distanze.
Ha lasciato dunque, volutamente, che lo squallore del suo avo ricadesse anche su di lui.