NON LO RIMPIANGEREMO
23-09-2023 09:22 - Redazione DA
GIORGIO deriva dal greco e significa lavoratore della terra, agricoltore, contadino.
La storia ci ha regalato tanti GIORGIO, i quali hanno coltivato tutt’altro che la terra, e se avessero mantenuto la corrispondenza delle loro azioni con il loro nome, forse avremmo avuto maggiore qualità istituzionale.
GIORGIO Almirante, ad esempio, aveva un curioso senso dello Stato e lo manifestava senza ipocrisie, spendendo una vita per ricordare a tutti di essere fascista e antidemocratico, nella pericolosa contiguità con Junio Valerio Borghese e il suo fallito golpe.
Nel centenario della nascita di GIORGIO Almirante, chi ha sentito la necessità impellente di un ideale abbraccio commemorativo, fu GIORGIO Napolitano, il quale inviò un messaggio ad un convegno che lo celebrava, dando ad intendere di aver dimenticato che Almirante era stato uno dei firmatari del manifesto della razza, che aveva fatto parte della repubblica di Salò, che era stato attivista nelle brigate nere con lo scopo di uccidere i partigiani dei quali chiedeva la immediata fucilazione, che non aveva smesso di essere fascista nemmeno quando era parlamentare, ed anzi aveva usufruito dello scudo dell’immunità parlamentare per sfuggire ad un processo che lo vedeva responsabile di “attentato alla Costituzione” e di “insurrezione armata contro i Poteri dello Stato”.
Ebbene, dimenticando tutto questo GIORGIO Napolitano espresse parole di stima e riconoscimento del ruolo politico ricoperto da GIORGIO Almirante.
Non fu uno scivolone.
GIORGIO Napolitano aveva in mente un’altra Italia, antidemocratica e dispotica, e commemorare GIORGIO Almirante rientrava in una pianificazione più complessa, protesa ad indebolire l’impianto costituzionale democratico e antifascista, anche attraverso lo sdoganamento di un personaggio come GIORGIO Almirante, che si muoveva nel solco dell’antidemocraticità fascista.
GIORGIO Napolitano la Costituzione antifascista proprio non la sopportava, e per smantellarla travalicò le sue prerogative istituzionali e costituzionali, fino ad arrivare a nominare una commissione di esperti, di cui facevano parte gli immancabili Luciano Violante (la destra che in Parlamento si siede sui banchi a sinistra) e Giancarlo Giorgietti (la destra che si siede sui banchi a destra).
GIORGIO Napolitano lo ricorderemo anche per aver firmato le leggi vergogna a favore di Berlusconi, per aver ricevuto una onorificenza vaticana diventando Cavaliere dell’Ordine Piano, una nomina che gli permetteva di scortare il Monarca teocratico, facendogli, simbolicamente, da cavalier servente.
GIORGIO Napolitano ha contribuito grandemente allo smantellamento del sistema democratico italiano.
Non lo rimpiangeremo.
La storia ci ha regalato tanti GIORGIO, i quali hanno coltivato tutt’altro che la terra, e se avessero mantenuto la corrispondenza delle loro azioni con il loro nome, forse avremmo avuto maggiore qualità istituzionale.
GIORGIO Almirante, ad esempio, aveva un curioso senso dello Stato e lo manifestava senza ipocrisie, spendendo una vita per ricordare a tutti di essere fascista e antidemocratico, nella pericolosa contiguità con Junio Valerio Borghese e il suo fallito golpe.
Nel centenario della nascita di GIORGIO Almirante, chi ha sentito la necessità impellente di un ideale abbraccio commemorativo, fu GIORGIO Napolitano, il quale inviò un messaggio ad un convegno che lo celebrava, dando ad intendere di aver dimenticato che Almirante era stato uno dei firmatari del manifesto della razza, che aveva fatto parte della repubblica di Salò, che era stato attivista nelle brigate nere con lo scopo di uccidere i partigiani dei quali chiedeva la immediata fucilazione, che non aveva smesso di essere fascista nemmeno quando era parlamentare, ed anzi aveva usufruito dello scudo dell’immunità parlamentare per sfuggire ad un processo che lo vedeva responsabile di “attentato alla Costituzione” e di “insurrezione armata contro i Poteri dello Stato”.
Ebbene, dimenticando tutto questo GIORGIO Napolitano espresse parole di stima e riconoscimento del ruolo politico ricoperto da GIORGIO Almirante.
Non fu uno scivolone.
GIORGIO Napolitano aveva in mente un’altra Italia, antidemocratica e dispotica, e commemorare GIORGIO Almirante rientrava in una pianificazione più complessa, protesa ad indebolire l’impianto costituzionale democratico e antifascista, anche attraverso lo sdoganamento di un personaggio come GIORGIO Almirante, che si muoveva nel solco dell’antidemocraticità fascista.
GIORGIO Napolitano la Costituzione antifascista proprio non la sopportava, e per smantellarla travalicò le sue prerogative istituzionali e costituzionali, fino ad arrivare a nominare una commissione di esperti, di cui facevano parte gli immancabili Luciano Violante (la destra che in Parlamento si siede sui banchi a sinistra) e Giancarlo Giorgietti (la destra che si siede sui banchi a destra).
GIORGIO Napolitano lo ricorderemo anche per aver firmato le leggi vergogna a favore di Berlusconi, per aver ricevuto una onorificenza vaticana diventando Cavaliere dell’Ordine Piano, una nomina che gli permetteva di scortare il Monarca teocratico, facendogli, simbolicamente, da cavalier servente.
GIORGIO Napolitano ha contribuito grandemente allo smantellamento del sistema democratico italiano.
Non lo rimpiangeremo.