RENZI A FAVORE DELLA POVERTA’
03-08-2021 11:49 - Carla Corsetti
Rimestare nel torbido della propria formazione cattolica è una specialità che pochi riescono a rendere vomitevole fino all’inverosimile.
Matteo Renzi è tra i pochi che ci riescono, e con lui tutta una genia di italiani e italiane convinti di essere estremamente performanti.
L’ultima uscita di questo soggetto, merita una disamina.
Comparare il reddito di cittadinanza con altre indennità assistenziali implica una valutazione tra politiche di welfare, protese al superamento delle diseguaglianze, e politiche di workfare che invece sono protese alla corresponsione di sussidi in cambio di occupazioni, e la questione non è minimale perché sottende una visione socialista per l’una e neoliberale per l’altra.
Renzi però non ha contestato il reddito di cittadinanza all’interno di un dibattito politico, non ha articolato una riflessione sulla comparazione tra le due politiche di sostegno alla povertà, non ha posto la riflessione su ipotesi alternative.
Renzi, con lo squallore che qualifica lui e tutto il suo partito, ha attaccato direttamente i giovani che percepiscono il reddito di cittadinanza perché questo sussidio consente ad alcuni giovani di sottrarsi alla schiavitù che lui aveva legalizzato con il jobs act.
Ha espresso un apparente banale luogo comune contro i giovani poveri, colpevoli a suo dire di percepire sussidi, e nel contempo ha offerto una sponda politica a quella piccola imprenditoria cialtrona che cerca ragazzi da sfruttare con stipendi inferiori ai sussidi.
Ma c’è un’ulteriore riflessione che qualifica l’intervento di Renzi contro i giovani, ed è quello che riconduce alle strutture simboliche della sua religione.
Il cattolicesimo, per derivazione dall’ebraismo, si avvita attorno ad una cultura figlicida, con Abramo pronto a sacrificare suo figlio Isacco, pronto ad ucciderlo sull’altare di un dio assetato di sangue.
Ora Renzi ripercorre quel simbolismo, interiorizzato dalla nostra vile imprenditoria schiavista cattolica, per cui questa società abramitica deve sacrificare i propri figli sull’altare del dio profitto accumulato nella cornice di una politica liberista che distrugge specificità e competenze, frullate nel tritacarne dell’avidità.
Renzi si è crucciato dell’ira dei social in un twitter, e l’hastag vale la pena di ricondividerlo: #RenziFaiSchifo.
Matteo Renzi è tra i pochi che ci riescono, e con lui tutta una genia di italiani e italiane convinti di essere estremamente performanti.
L’ultima uscita di questo soggetto, merita una disamina.
Comparare il reddito di cittadinanza con altre indennità assistenziali implica una valutazione tra politiche di welfare, protese al superamento delle diseguaglianze, e politiche di workfare che invece sono protese alla corresponsione di sussidi in cambio di occupazioni, e la questione non è minimale perché sottende una visione socialista per l’una e neoliberale per l’altra.
Renzi però non ha contestato il reddito di cittadinanza all’interno di un dibattito politico, non ha articolato una riflessione sulla comparazione tra le due politiche di sostegno alla povertà, non ha posto la riflessione su ipotesi alternative.
Renzi, con lo squallore che qualifica lui e tutto il suo partito, ha attaccato direttamente i giovani che percepiscono il reddito di cittadinanza perché questo sussidio consente ad alcuni giovani di sottrarsi alla schiavitù che lui aveva legalizzato con il jobs act.
Ha espresso un apparente banale luogo comune contro i giovani poveri, colpevoli a suo dire di percepire sussidi, e nel contempo ha offerto una sponda politica a quella piccola imprenditoria cialtrona che cerca ragazzi da sfruttare con stipendi inferiori ai sussidi.
Ma c’è un’ulteriore riflessione che qualifica l’intervento di Renzi contro i giovani, ed è quello che riconduce alle strutture simboliche della sua religione.
Il cattolicesimo, per derivazione dall’ebraismo, si avvita attorno ad una cultura figlicida, con Abramo pronto a sacrificare suo figlio Isacco, pronto ad ucciderlo sull’altare di un dio assetato di sangue.
Ora Renzi ripercorre quel simbolismo, interiorizzato dalla nostra vile imprenditoria schiavista cattolica, per cui questa società abramitica deve sacrificare i propri figli sull’altare del dio profitto accumulato nella cornice di una politica liberista che distrugge specificità e competenze, frullate nel tritacarne dell’avidità.
Renzi si è crucciato dell’ira dei social in un twitter, e l’hastag vale la pena di ricondividerlo: #RenziFaiSchifo.