TERZO MONDO
28-02-2021 09:12 - Redazione DA
Negli USA solo una bassa percentuale di procedimenti arriva a processo, circa il 10%, mentre per tutto il resto è sufficiente una accusa, nemmeno suffragata da prove, del vicino di casa o del collega di lavoro, e conviene patteggiare un periodo in carcere anziché affrontare un processo con le spese legali che non ci si può permettere. Sicché vanno a processo soprattutto i ricchi.
I giudici condannano secondo una personale interpretazione del diritto molto simile alla legge del taglione.
Non ci sono garanzie e il sistema carcerario, privatizzato, ha bisogno di materia prima (detenuti) per fare profitto. I reati da perseguire vengono stabiliti dalle politiche del procuratore di turno, per cui non verranno mai perseguiti reati che possono riguardare le élite.
È il sistema del più forte che schiaccia il più debole.
Con tutte le nostre gravi lacune, continuiamo ad aver uno dei sistemi migliori.
La corruzione dei giudici negli USA non c'è perché quello che da noi è corruzione, lì è prassi.
Generalmente chi ti paga la campagna elettorale per essere eletto procuratore distrettuale, difficilmente sarà oggetto di indagine.
È sconfortante costatare che per molti questo è ritenuto un sistema da imitare.
Noi di Democrazia Atea non vorremmo mai essere giudicati da un sistema balordo come quello americano, abbiamo un grado di civiltà superiore che ci rende inaccettabile quello da terzo mondo degli USA.