UN VUOTO PNEUMATICO
06-01-2024 08:37 - Redazione DA
Un frate appartenente ad un istituto religioso di soli maschi, è stato nominato presidente di una Commissione della Repubblica italiana che dovrà occuparsi di intelligenza artificiale e di algoritmi.
Il suo ruolo era stato ricoperto da Giuliano Amato, dimissionario, già Presidente della Corte Costituzionale.
Al di là delle rilevanti perplessità sulla figura di Amato, era pur sempre una persona non appartenente al clero, anche se non aveva nascosto nemmeno lui di essere affetto da spunti di sottomissione ideologica alla religione di maggioranza.
Ma sostituirlo con un ecclesiastico sancisce un gran punto di degrado delle istituzioni repubblicane.
La destra radicale al potere ha sempre avuto una particolare deferenza verso le istituzioni ecclesiastiche, in una naturale sottomissione e subordinazione compensativa rispetto al vuoto pneumatico della ideologia conservatrice che esprime.
La destra moderata però era arrivata prima della destra radicale, perché il Ministro Speranza aveva già collaudato lo squallore della nomina di tale Paglia, in arte monsignore, alla presidenza di una commissione parlamentare sugli anziani.
Ora arriva un frate che vorrebbe dire al mondo laico quale debba essere il limite etico della tecnologia e degli algoritmi, nel presupposto che il mondo laico non sia in grado di esprimere regole di diritto che non siano influenzate dall’amico immaginario del frate in questione.
L’intelligenza artificiale potrebbe dunque trovare un contenimento etico da uno che si occupa di insegnare morale sessuale pur nella perversione del voto di castità che ha praticato.
Il disprezzo politico manifestato a suo tempo da Democrazia Atea verso Speranza, si rinnova anche verso questo Governo, la cui pochezza si misura anche osservando come, in assenza di persone idonee nel loro controllato entourage, assoldano figuri che prima di giurare fedeltà alla Costituzione italiana, giurano obbedienza alla monarchia vaticana confinante.
Il suo ruolo era stato ricoperto da Giuliano Amato, dimissionario, già Presidente della Corte Costituzionale.
Al di là delle rilevanti perplessità sulla figura di Amato, era pur sempre una persona non appartenente al clero, anche se non aveva nascosto nemmeno lui di essere affetto da spunti di sottomissione ideologica alla religione di maggioranza.
Ma sostituirlo con un ecclesiastico sancisce un gran punto di degrado delle istituzioni repubblicane.
La destra radicale al potere ha sempre avuto una particolare deferenza verso le istituzioni ecclesiastiche, in una naturale sottomissione e subordinazione compensativa rispetto al vuoto pneumatico della ideologia conservatrice che esprime.
La destra moderata però era arrivata prima della destra radicale, perché il Ministro Speranza aveva già collaudato lo squallore della nomina di tale Paglia, in arte monsignore, alla presidenza di una commissione parlamentare sugli anziani.
Ora arriva un frate che vorrebbe dire al mondo laico quale debba essere il limite etico della tecnologia e degli algoritmi, nel presupposto che il mondo laico non sia in grado di esprimere regole di diritto che non siano influenzate dall’amico immaginario del frate in questione.
L’intelligenza artificiale potrebbe dunque trovare un contenimento etico da uno che si occupa di insegnare morale sessuale pur nella perversione del voto di castità che ha praticato.
Il disprezzo politico manifestato a suo tempo da Democrazia Atea verso Speranza, si rinnova anche verso questo Governo, la cui pochezza si misura anche osservando come, in assenza di persone idonee nel loro controllato entourage, assoldano figuri che prima di giurare fedeltà alla Costituzione italiana, giurano obbedienza alla monarchia vaticana confinante.