17 MARZO 1861
17-03-2021 21:46 - Carla Corsetti
Il 17 marzo ricorre il 160° anniversario dell’Unità d’Italia.
Le riflessione su questa ricorrenza conducono a Joseph de Maistre un teorico alla corte della monarchia sabauda.
Maistre riconosceva alla monarchia l'unico sistema di potere in grado di mantenere l'unità dei popoli, ma soprattutto nella sua visione, la monarchia era quella più vicina al volere divino.
Maistre arrivò a sostenere che la monarchia perfetta era la monarchia papale che incentrava autorità politica e autorità morale in un connubio perfetto che avrebbe consentito al cristianesimo di essere una religione superiore alle altre, perchè, a suo dire, il cristianesimo senza potere politico sarebbe diventata una religione qualsiasi.
La formazione di Maistre era avvenuta dai gesuiti e, nello stile evangelico gesuita, elaborò una modalità con la quale attuare la soggezione del popolo ossia attraverso un indottrinamento precoce dei bambini: "Dateceli da cinque a dieci anni e saranno nostri per sempre".
Negli anni che precedettero l'Unità d'Italia a Torino si distingueva un altro intellettuale, Vincenzo Gioberti, il quale proponeva una confederazione di Stati, ognuno dei quali governato dai propri prìncipi, ma tutti rigorosamente sottomessi all'autorità papale in una ideale confederazione cattolica.
Sappiamo come sono andate le cose ma dopo 160 anni viene da chiedersi cosa sia rimasto di quelle teorie.
L’Opus Dei e Comunione e Liberazione, le più potenti lobby cattoliche, decidono la classe dirigente italiana, politica ed economica.
La legislazione del lavoro italiana è ormai quella di stampo schiavistico confezionata dal PD con il jobs act, la cui ratio è desunta a piè pari dalla regola benedettina, a sua volta rielaborata dalla dottrina sociale della Chiesa.
In tema di diritti sessuali e riproduttivi o di diritti umani, l’arretratezza della legislazione italiana sconta le imposizioni del Lexicon, il dizionario oscurantista della mitologia cattolica adottato in Vaticano nel 2002 con il preciso e dichiarato intento di condizionare, con le perverse elaborazioni ideologiche ivi contenute, tutti i Parlamenti e governi del mondo, non solo quello italiano.
Il Principio di laicità è stato calpestato in ogni dove e al sostantivo “laicità” si è preferito adottare ovunque l’aggettivo “laico” che è, paradossalmente, la sua negazione: "laico è colui che pur non appartenendo al clero, riconosce l'autorità morale del Papa".
In Italia sono sempre troppi coloro che vorrebbero essere governati da chi nega diritti e uguaglianza, da chi solo nel 2020, in piena pandemia, ha raccolto nel suo salvadanaio personale e privato 47 milioni di offerte per i poveri ma ne ha spesi solo 17, facendo rimanere nella sua disponibilità un argente de poche di 30 milioni di euro.
La povertà economica che si consola nella povertà intellettuale, non ha possibilità di riscatto.
E nella subordinazione Bergoglio ha fondato il “Consiglio per un Capitalismo inclusivo” https://www.inclusivecapitalism.com/ mettendosi a capo di un ordine mondiale che riunisce banchieri, gruppi assicurativi, gruppi farmaceutici, colossi speculativi e finanziari, per distruggere ciò che ancora rimane di pubblico, ovunque, proprio come teorizzava Vincenzo Gioberti.
Ora che è stata fondata la più strategica associazione delle multinazionali mondiali con a capo un Monarca religioso assoluto, celebrare l’Unità d’Italia, che paradossalmente si era completata 10 anni dopo con la fine dello Stato Pontificio, è come festeggiare il pesciolino rosso nella vasca dei piranha sorprendendoci che sia ancora vivo.