CATTOLICI TRAVESTITI DA CONSIGLIERI COMUNALI
10-04-2021 14:34 - Cai Bravi
Ci sono state proteste di alcuni cattolici travestiti da consiglieri comunali, a Venezia, per una pubblicità sulla pillola RU486 nei vaporetti e negli autobus.
Quelle persone ritengono "amorale" pubblicizzare la facilità e la semplicità con cui effettuare l'aborto utilizzando la RU486.
Cosa possiamo rispondergli? Oltre alla verità di ciò che è stato pubblicizzato, cioè che è EFFETTIVAMENTE più semplice interrompere la gravidanza con questo metodo, piuttosto che ricorrere a un intervento chirurgico, si può rispondergli che questa campagna cerca di bilanciare una precedente campagna anti abortiva che, a differenza di una testimonianza diretta come nella pubblicità in questione, era basata sulle fantasie allucinate dei religiosi. Questi consiglieri hanno cercato di richiamare un "codice etico" (anche se loro guardano alla morale) che dovrebbe limitare la pubblicità.
Ricordo che in Italia negli ospedali pubblici ci sono le bacheche interne, poste ai lati dei corridoi di maggior transito, interamente dedicate all'opinione POLITICA dei cattolici, con tanto di foto di Bergoglio che sorride, e in queste bacheche si concede la visibilità esclusiva alle posizioni antiabortiste. Eppoi, magari, un cartello all'esterno dell'ospedale ricorda che non è possibile praticare alcuna propaganda politica nelle zone di pertinenza degli ospedali. La solita ipocrisia degli amministratori pubblici cattolici.
No, signori, no. Le pubblicità che rendono consapevolezza del diritto della donna all'autodeterminazione, e spiegano praticamente come poterne godere non sono mai abbastanza. Non piangano per lo svantaggio inesistente, gli antiabortisti, almeno finché nei luoghi pubblici è preponderante e soffocante l'azione di criminalizzazione di un diritto che la donna non può e non deve farsi negare, da nessuno.