MENTE SAPENDO DI MENTIRE
13-11-2023 09:35 - Redazione DA
Meloni ha successo perché mente spudoratamente ed è notorio che le masse hanno una propensione ad essere prese in giro.
Aveva sbandierato la sua determinazione ad eliminare le accise sulla benzina e non lo ha fatto, ma per rendersi ancora più credibile, ha persino registrato un video nel quale ha affermato che questa promessa risaliva al 2019 e, resasi conto della impossibilità a mantenerla, non ne aveva fatto cenno nel programma elettorale nelle ultime elezioni.
Sapendo che nessuno sarebbe andato a leggersi il programma elettorale del suo partito, ha mentito con sicumera, e poco importa se nel programma del suo partito aveva detto esattamente ciò che ora nega: “Sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise”.
La strage di Cutro in cui hanno perso la vita 60 persone è stata la diretta conseguenza del sistema di monitoraggio e respingimento voluto dalla sua fazione politica, e quando la tragedia si è materializzata proprio perché sono state applicate le norme e le procedure volute dalla destra, ha mentito teatralizzando la sua estraneità al naufragio e accusando di falsa coscienza chi osava addebitarle la responsabilità di quelle morti.
Nel programma elettorale aveva chiesto agli elettori il consenso alla elezione diretta del Presidente della Repubblica e ora nega di aver chiesto agli elettori di votarla sulla base di questa promessa, e ha invece presentato una proposta di modifica della Costituzione che prevede l’elezione diretta non certo del Presidente della Repubblica, ma del Presidente del Consiglio.
Un simile stravolgimento della Costituzione, in abbinamento allo scellerato progetto di Autonomia Differenziata, determinerebbe la fine della Repubblica e l’inizio di una dittatura come quella di Putin o di Erdogan.
Sperare che gli italiani si accorgano della vera natura di costei, sperare che siano in grado di comprendere il livello di mistificazione, è una speranza vana, tanto più che una consistente parte di italiani, questo piano di falsità lo condivide e lo approva.
Il dissenso, quando si è in torto, si gestisce solo con la menzogna, e con Meloni la menzogna è sistema e l’arroganza stagna nella cecità autoreferenziale.
Non resta che auspicare un referendum oppositivo dopo che la riforma costituzionale avrà ottenuto l’approvazione parlamentare da una maggioranza semplice, dove semplice non è da intendere solamente in riferimento al quorum dei votanti, quanto piuttosto nel senso di miserabile.
Aveva sbandierato la sua determinazione ad eliminare le accise sulla benzina e non lo ha fatto, ma per rendersi ancora più credibile, ha persino registrato un video nel quale ha affermato che questa promessa risaliva al 2019 e, resasi conto della impossibilità a mantenerla, non ne aveva fatto cenno nel programma elettorale nelle ultime elezioni.
Sapendo che nessuno sarebbe andato a leggersi il programma elettorale del suo partito, ha mentito con sicumera, e poco importa se nel programma del suo partito aveva detto esattamente ciò che ora nega: “Sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise”.
La strage di Cutro in cui hanno perso la vita 60 persone è stata la diretta conseguenza del sistema di monitoraggio e respingimento voluto dalla sua fazione politica, e quando la tragedia si è materializzata proprio perché sono state applicate le norme e le procedure volute dalla destra, ha mentito teatralizzando la sua estraneità al naufragio e accusando di falsa coscienza chi osava addebitarle la responsabilità di quelle morti.
Nel programma elettorale aveva chiesto agli elettori il consenso alla elezione diretta del Presidente della Repubblica e ora nega di aver chiesto agli elettori di votarla sulla base di questa promessa, e ha invece presentato una proposta di modifica della Costituzione che prevede l’elezione diretta non certo del Presidente della Repubblica, ma del Presidente del Consiglio.
Un simile stravolgimento della Costituzione, in abbinamento allo scellerato progetto di Autonomia Differenziata, determinerebbe la fine della Repubblica e l’inizio di una dittatura come quella di Putin o di Erdogan.
Sperare che gli italiani si accorgano della vera natura di costei, sperare che siano in grado di comprendere il livello di mistificazione, è una speranza vana, tanto più che una consistente parte di italiani, questo piano di falsità lo condivide e lo approva.
Il dissenso, quando si è in torto, si gestisce solo con la menzogna, e con Meloni la menzogna è sistema e l’arroganza stagna nella cecità autoreferenziale.
Non resta che auspicare un referendum oppositivo dopo che la riforma costituzionale avrà ottenuto l’approvazione parlamentare da una maggioranza semplice, dove semplice non è da intendere solamente in riferimento al quorum dei votanti, quanto piuttosto nel senso di miserabile.