UNA ESPERTA DEL NULLA
04-12-2023 09:12 - Redazione DA
Lo dice una che ha negato una gran parte di sé stessa per l'amico immaginario.
Tra le suore in posizione apicale che hanno superato il confine del loro convento, si aggira tra youtube, social e talk show, una suora di nome Anna Monia Alfieri la quale, non dovendosi preoccupare di andare a lavorare, ha conseguito due lauree per meglio servire il sistema patriarcale in ambito scolastico.
Non c’è questione sulla scuola che non la veda in prima fila a contrastare la scuola pubblica in favore della scuola privata, ovviamente cattolica.
Da ultimo è stata persino audita in Commissione parlamentare per affossare il DDL Zan, per offrire alla Lega una incompetente riflessione che facesse da sponda alle direttive vaticane.
Ebbene, ascoltare una suora su un disegno di legge per il contrasto alle discriminazioni sull’identità di genere e sugli orientamenti sessuali, al di là della indiscutibile incompetenza personale della signora in questione, è stato come consultare l’assessore di Voghera sulla legittima difesa.
A costei due lauree non sono state sufficienti per farle render conto della scemenza che ha detto quando, nel maldestro tentativo di negare tutela a categorie di persone oggettivamente discriminate, ha affermato con sicumera che lei stessa stenterebbe a pretendere una protezione normativa che la tuteli in quanto religiosa: “Io stessa religiosa farei fatica ad accettare una legge che mi tuteli. Devo essere inserita dentro una categoria protetta per questo?”
Eppure la poverina una delle due lauree l’ha conseguita in Giurisprudenza e dovrebbe sapere che lei è già inquadrata nella categoria di persone tutelate dalla legge per motivi religiosi, ma si sa, i cattolici rivendicano per loro le tutele e le libertà in base alle nostre leggi, e poi pretendono di negarle agli altri in base alla loro ideologia cattolica.
E proprio in relazione alla ideologia cattolica, c’è un altro passaggio della audizione che merita di essere considerato: “Il ddl Zan prevede indottrinamento di pensiero unico per rassicurare guadagni certi a qualche circuito. E limita libertà di espressione, pensiero e educazione”.
In sintesi lei è espressione di una setta religiosa che cerca di imporre il pensiero unico, ovvero la ideologia cattolica, che assicura guadagni certi ad un esercito di clericali di circa 48.000 persone, mantenute dallo Stato italiano, che grazie all’indottrinamento cattolico si assicurano introiti diretti e indiretti per circa 10 miliardi l’anno.
Questo esercito di clericali limita ogni diversa espressione, pensiero e educazione diversa dall’ideologia cattolica con la quale condizionano il potere legislativo, il potere esecutivo, l’informazione, la scuola e la magistratura, e la signora Alfieri, dall’inconsistenza del suo ruolo, si permette pure di dire che tutelare chi è discriminato a causa della sua ideologia cattolica, non deve essere tutelato come lo è lei.
Resta l’onta, per il Parlamento italiano, di aver audito in una Commissione, una esperta del nulla che ha declamato il niente.
Tra le suore in posizione apicale che hanno superato il confine del loro convento, si aggira tra youtube, social e talk show, una suora di nome Anna Monia Alfieri la quale, non dovendosi preoccupare di andare a lavorare, ha conseguito due lauree per meglio servire il sistema patriarcale in ambito scolastico.
Non c’è questione sulla scuola che non la veda in prima fila a contrastare la scuola pubblica in favore della scuola privata, ovviamente cattolica.
Da ultimo è stata persino audita in Commissione parlamentare per affossare il DDL Zan, per offrire alla Lega una incompetente riflessione che facesse da sponda alle direttive vaticane.
Ebbene, ascoltare una suora su un disegno di legge per il contrasto alle discriminazioni sull’identità di genere e sugli orientamenti sessuali, al di là della indiscutibile incompetenza personale della signora in questione, è stato come consultare l’assessore di Voghera sulla legittima difesa.
A costei due lauree non sono state sufficienti per farle render conto della scemenza che ha detto quando, nel maldestro tentativo di negare tutela a categorie di persone oggettivamente discriminate, ha affermato con sicumera che lei stessa stenterebbe a pretendere una protezione normativa che la tuteli in quanto religiosa: “Io stessa religiosa farei fatica ad accettare una legge che mi tuteli. Devo essere inserita dentro una categoria protetta per questo?”
Eppure la poverina una delle due lauree l’ha conseguita in Giurisprudenza e dovrebbe sapere che lei è già inquadrata nella categoria di persone tutelate dalla legge per motivi religiosi, ma si sa, i cattolici rivendicano per loro le tutele e le libertà in base alle nostre leggi, e poi pretendono di negarle agli altri in base alla loro ideologia cattolica.
E proprio in relazione alla ideologia cattolica, c’è un altro passaggio della audizione che merita di essere considerato: “Il ddl Zan prevede indottrinamento di pensiero unico per rassicurare guadagni certi a qualche circuito. E limita libertà di espressione, pensiero e educazione”.
In sintesi lei è espressione di una setta religiosa che cerca di imporre il pensiero unico, ovvero la ideologia cattolica, che assicura guadagni certi ad un esercito di clericali di circa 48.000 persone, mantenute dallo Stato italiano, che grazie all’indottrinamento cattolico si assicurano introiti diretti e indiretti per circa 10 miliardi l’anno.
Questo esercito di clericali limita ogni diversa espressione, pensiero e educazione diversa dall’ideologia cattolica con la quale condizionano il potere legislativo, il potere esecutivo, l’informazione, la scuola e la magistratura, e la signora Alfieri, dall’inconsistenza del suo ruolo, si permette pure di dire che tutelare chi è discriminato a causa della sua ideologia cattolica, non deve essere tutelato come lo è lei.
Resta l’onta, per il Parlamento italiano, di aver audito in una Commissione, una esperta del nulla che ha declamato il niente.