LA VERGOGNA
04-12-2020 08:40 - Carla Corsetti
Dopo aver licenziato Becciu, facendo finta di non sapere cosa stesse facendo con i soldi che gestiva, Bergoglio lo ha sostituito con Marcello Semeraro.
Per il nuovo incarico, come si conviene negli ambienti di quella monarchia, Semeraro ha richiesto un nuovo guardaroba, e soprattutto ha richiesto un nuovo vestito per la cerimonia ufficiale con la quale riceverà il nuovo titolo nobiliare dal monarca vaticano.
A questo incombente ci ha pensato la Sindaca di Monteroni di Lecce, suo paese natale, che con bieco servilismo verso il clero, ha utilizzato i soldi del Comune e ha speso seimila euro di denaro pubblico per consentire a Semeraro di indossare una nuova sottana.
Democrazia Atea invierà la delibera di spesa alla Corte dei Conti chiedendo espressamente che, ove l’erogazione sia stata definita, la Sindaca venga condannata a restituire di tasca propria i seimila euro sottratti non solo ad altre destinazioni, ma soprattutto alla emancipazione critica della comunità che amministra, infognandola piuttosto nella sottomissione di stampo teocratico.
Il parassitismo clericale, in danno della popolazione civile, in un momento di così grave crisi, conferma, ove ce ne fosse bisogno, che le camice nere lunghe hanno bisogno di essere riportate su un piano di realtà, per esempio andando a lavorare, cosa che questa gente non ha mai fatto.
Se Semeraro conoscesse il valore del lavoro, non avrebbe licenziato tre suore che si erano rifiutate di fare le colf ad un vecchio prete per ottocento euro al mese da dividere in tre, mentre lui indossa sottane da seimila euro pagate con soldi pubblici, perché è pacifico che prima di assumere la delibera la Sindaca lo ha contattato per avere conferma della accettazione.
Per l’incarico ricevuto da Bergoglio comunque, con questi precedenti, è perfetto, perché per ricoprirlo occorre un lucido parassitismo, e lui sembra averne a sufficienza.
Gli abitanti di Monteroni di Lecce dovrebbero pretendere le sue scuse, ma questo presuppone che Semeraro conosca la vergogna, sentimento che invece, a quanto pare, gli è estraneo.